Strategia Nazionale Aree Interne
Alto Medio Sannio
Strategia d’Area Alto Medio Sannio
La redazione della Strategia Alto Medio Sannio ha visto il coinvolgimento di tutto il tessuto sociale, economico-produttivo e istituzionale dell’area. Un lavoro di analisi, individuazione delle criticità e condivisione delle scelte che ha rafforzato la coesione territoriale e l’identità di questo pezzo importante del Molise.
Il territorio della SNAI “Alto Medio Sannio”
I territori inclusi nella Strategia Nazionale Aree Interne dell’Alto Medio Sannio sono stati individuati in base ai principali indicatori demografici e socio-economici. Sono 33 i Comuni dell’area, tra le province di Isernia e Campobasso, con popolazione residente di circa 32 mila abitanti. (2021)
Il Progetto
Arrestare lo spopolamento, combatterlo. Invertire il trend e riportare gente nell’area. È questo l’obiettivo principale della Strategia Nazionale per l’Area Interna dell’Alto e Medio Sannio. Una serie di azioni mirate che, oltre a garantire dei servizi essenziali per i cittadini, nei settori dell’istruzione, della mobilità e della salute, prevedano anche lo sviluppo locale sostenibile. Il tutto con l’obiettivo di favorire il “re-insediamento urbano”.
Sono trentatré i comuni coinvolti nella strategia e dislocati tra la provincia di Isernia e Campobasso, da Sessano a Civitacampomarano, passando per Agnone, Lucito e Montagano. Trentatré paesi che saranno resi partecipi di circa 50 interventi ideati sulla filosofia del “Genius loci”, grazie a investimenti pari a circa 11 milioni di euro, provenienti dal FSE, FESR e dalla Legge di Stabilità del 2018.
Cittadini e imprese saranno resi custodi di una cultura produttiva secolare, mentre in quegli stessi territori verranno avviate una serie di iniziative che permetteranno a questi luoghi di aprirsi a nuovi mercati, tecnologie innovative e servizi al passo con i tempi.
I 33 Comuni
Ad accomunare tutte le realtà inserite nel progetto è il grave spopolamento. Dagli inizi degli anni ‘60, l’area ha registrato una contrazione demografica del 35,9% nel periodo che va dal 1971 al 2011 (con una ulteriore diminuzione del 4,6% solo tra il 2011 e il 2017). Ad aggravare la situazione la “depopulation selettiva”: un fenomeno che vede sempre più giovani lasciare queste terre per ragioni di studio, prima, e di lavoro, successivamente. Infine, a rendere più critica la situazione è l’invecchiamento della popolazione e l’abbassamento della densità popolativa.
A questo depauperamento demografico perciò sono collegati altri due fenomeni che mettono a rischio l’intero territorio: l’aumento dei costi di gestione dei servizi e il conseguente taglio in virtù della razionalizzazione delle risorse economiche locali e centrali.
La strategia perciò mira, nei trentatré comuni, a fornire servizi sempre più efficienti e a creare le condizioni per combattere il trend demografico, invertendolo e creando quindi le condizioni favorevoli per riportare giovani e famiglie sull’area.
Istruzione
Percorsi che rispondano alla vocazione del territorio, centri di eccellenza formativa, ma anche programmi che educhino alla qualità della vita, dalla più giovane età. Questo è solo l’inizio!
Mobilità
Potenziamento del trasporto pubblico locale e creazione di un’offerta “a chiamata” individuale e collettiva, per le persone fragili da, e verso, i maggiori centri di servizio sul territorio.
Salute
Un servizio per pazienti con patologie cardiovascolari basato sulla tecnologia e da cure domiciliari dedicate. Inoltre è prevista la creazione di un centro per persone con spettro autistico.
Sviluppo Locale
Intensificazione sostenibile della produzione, per rendere l’offerta coerente alle richieste di mercato. Si aggiunge una promozione territoriale organizzata e un’offerta turistica unificata.
